A partire dal nuovo millennio il settore giornalistico, per rispondere sempre di più alle esigenze del mercato, ha ampliato le proprie competenze. Un giornalista racconta fatti rilevanti per il proprio pubblico, che siano lettori, spettatori o ascoltatori. Se gli interessi del pubblico cambiano, deve necessariamente cambiare il giornalismo; il pubblico oggi sembra ossessionato dal voler scoprire e risolvere casi giudiziari, o crimini violenti. Quella che una volta era la cronaca nera, oggi sembra essere diventata una docu-fiction dove viene rappresentata non solo la tv del dolore, il dramma di chi subisce le indagini e dei loro familiari, ma anche discusisoni in studio, ospiti, psicologi, tecnici del diritto, genetisti e professionisti a vario titolo. Questo ha portato alla creazione di numerosi programmi che si occupano di criminologia e di investigazioni.
Il giornalista si sta trasformando in un vero e proprio investigatore ed infatti, in non poche occasioni, molte notizie sono state date dalla televisione prima ancora che ne venissero informati gli organi competenti.
Sotto questo punto di vista è necesario cominciare a parlare in modo molto chiaro e netto dei confini che il giornalista non deve superare senza incorrere in problematiche giudiziarie. E’ un confne invisibile, un confine molto labile a causa della poca elasticità e difficoltà di aggiornamento che ha il diritto rispetto agli usi e consumi della società.
Per questi motivi Hdemos si prefigge lo scopo di fornire ai giornalisti investigativi, mediante la preparazione di specifici corsi diagiornamento, gli strumenti adatti alla loro missione, la consapevolezza delle proprie azioni e soprattutto renderli edotti delle possibili conseguenze giuridiche che potrebbero avere le loro condotte.