Il caso di Viviana Parisi
E’ un caldo giorno di Agosto, in particolare il 3, ed alle ore 9.00 circa Viviana Parisi esce da casa sua, a Venetico, insieme al piccolo Gioele, per andare a comprare un paio di scarpe nel vicino centro commerciale di Milazzo.
Niente e nessuno poteva presagire gli eventi che sarebbero avvenuti da lì a poche ore.
In tarda mattinata, l’Opel Corsa di Viviana viene ripresa dalle telecamere al casello di Sant’Agata di Militello e dalle immagini si evince che Gioele è in auto con la mamma seduto nel sedile posteriore, senza essere ancorato al seggiolino.
Un comportamento anomalo è rilevabile in questo frangente, Viviana supera il casello senza pagare il pedaggio, tuttavia, fonti vicino alla famiglia sembrano aver chiarito la vicenda spiegando che la stessa avrebbe contattato l’operatore, tramite il tasto chiamata, per spiegare che non aveva monete ma solo banconote di grossa taglia.
Se così stanno realmente le cose ciò dimostra che la donna era orientata e lucida nelle sue decisioni e nei suoi comportamenti.
L’incidente
Poco dopo, all’interno della galleria Pizzo Turda, sull’Autostrada Palermo-Messina, in direzione Palermo, l’Opel Corsa di Viviana impatta contro un furgone con a bordo due operai della manutenzione. La dinamica dell’incidente inizialmente è apparsa poco chiara, si è parlato di un lieve incidente, dal racconto degli operai è emerso, poi che, ha seguito di un sorpasso, Viviana ha urtato contro la fiancata laterale del furgone sul quale erano a bordo.
La donna non si sarebbe fermata ma avrebbe continuato la sua corsa fino alla fine della galleria per fermarsi immediatamente dopo e scavalcare il guardrail, così come riferito da alcuni testimoni, con in braccio il piccolo Gioele.
Così si sono perse le loro tracce fra la boscaglia circostante ed inizia un’incessante ricerca fra la fitta vegetazione con la speranza che nulla di grave sia successo ad entrambi.
Il ritrovamento di Viviana
Ma giorno 8 Agosto, purtroppo, viene ritrovato il corpo privo di vita di Viviana sotto un traliccio della luce.
Il corpo è in un evidente stato di decomposizione, viene riconosciuto dalle scarpe, dalla fede nuziale e da una catenina. Ma di Gioele non c’è traccia!
Da quel preciso momento si comincia a ricostruire la vita di Viviana Parisi, ma chi era realmente questa donna?
Viene da tutti descritta come una donna solare e piena di energia, peraltro lei è una nota dj che amava il proprio lavoro. Dai video emerge l’immagine di una donna felice che faceva il proprio lavoro con passione e che amava il figlio Gioele.
Non sembra avere particolari problemi familiari ma i parenti raccontano di un periodo difficile di depressione.
Domande ed ipotesi
E’ partendo da questi dettagli che proveremo a ricostruire la causa della morte di Viviana.
Cosa ha visto o sentito questa giovane donna?
Era veramente depressa?
Cosa ha spinto Viviana a percorrere 160 Km?
Doveva realmente recarsi ad un centro commerciale per acquistare un paio di scarpe per suo figlio?
Perché è scesa dalla macchina dopo un banale incidente ed ha percorso una strada sterrata con il piccolo Gioele in braccio?
Stava scappando da se stessa o da qualcuno che la stava minacciando?
Tutte queste domande hanno necessariamente bisogno di risposte, che la povera Viviana non può darci perché trovata morta sotto un traliccio della luce.
Cosa può essere realmente accaduto?
Le strade sono tortuose, proprio come lo era il percorso che Viviana ha intrapreso quel maledetto 3 Agosto mentre percorreva con la propria auto di mattina l’autostrada.
Le tracce della donna si perdono nella macchia che forse decide o forse si vede costretta a percorrere a piedi con suo figlio (gli unici testimoni, che hanno collaborato con le forze dell’ordine, sostengono di averla vista camminare con Gioele in braccio in direzione della strada sterrata e perdersi nella macchia).
Ma perché Viviana lo avrebbe fatto?
Molteplici possono essere le ipotesi che tingono ancora più di mistero questo intricato caso. Proviamo ad esaminarle:
La depressione
Una prima ipotesi che possiamo avanzare è che Viviana viveva in uno stato di depressione maggiore, subito dopo la nascita di Gioele, e questo quadro depressivo non aveva trovato giovamento con l’emergenza Covid-19 e l’inevitabile lock-down (ricordiamo che la donna era una nota dj).
Questo stato di sconforto culmina con l’estate e l’incertezza di non essere più in grado di gestire il lavoro insieme al marito (anche lui noto dj). A questo si aggiunge la gestione della casa e di un figlio piccolo di 4 anni con le proprie esigenze ed attenzioni.
Presa allora da un momento di disperazione, decide di interrompere la propria vita con la speranza di trovare finalmente un po’ di quella serenità perduta.
Ma decide di portare via con sé anche la giovane vita di Gioele che ha allattato al seno fino ad una anno fà….il suo centro, il suo equilibrio stabile in un momento di forte fragilità.
Se volessimo seguire questa ipotesi però ci dovremmo chiedere perché il corpo di Viviana è stato trovato senza le scarpe ed un calzino indosso?
Sembra improbabile che una donna che vuole togliersi la vita si tolga le scarpe per salire su un traliccio dal quale poi si precipiterebbe sul suolo.
L’ipotesi omicidio
Un’altra ipotesi ci porta a pensare che Viviana stava scappando da qualcuno che la minacciava o le faceva paura.
Subito dopo l’emergenza Covid-19, le discoteche erano chiuse e sia Viviana che il marito erano rimasti in casa, come tanti italiani in tempo di Pandemia.
In questa grande emergenza sanitaria vige inevitabilmente anche un’emergenza economica: forse la giovane, all’insaputa del marito, ha chiesto un prestito in denaro per potere affrontare il periodo di inattività e non è riuscita a restituire il denaro che le è stato concesso in prestito.
Quel qualcuno ha iniziato ad essere più pressante, per la restituzione della somma, e l’ha seguita in quel tratto di autostrada.
Forse lei accortasi di essere seguita, subito dopo l’incidente, prende Gioele in braccio, per fare più in fretta a scappare, e percorre quel tratto di strada a piedi, fino a quando non viene raggiunta e le viene strappato Gioele dalle mani, cosicché in preda alla disperazione, vedendo la persona allontanarsi via con il bambino, cerca di seguirla fino ad arrivare a quel traliccio, dove si arrampica per vedere dove si direziona la persona con il proprio bambino ed a quel punto cade al suolo perdendo la vita.
O volendo seguire un’altra strada potremmo dire che Viviana stanca della routine familiare volesse andare via insieme al proprio bambino per ricostruirsi una vita lontana dalla Sicilia.
Avendo paura di essere stata scoperta nel suo intento ed essere fermata, in seguito alla paura per l’incidente, cerca di nascondersi per capire cosa fare successivamente, ma sfortunatamente incontra il proprio assassino.
Conclusione
Le ipotesi sono molte e le domande ancora di più ma si deve ricostruire questa trama e trovare una logica ed una risposta valida e sicura.
La verità potrebbe essere più vicina di quanto si pensi, molto probabilmente ci sono persone vicine alla famiglia che conoscono i fatti ma per paura o retaggi mentali non collaborano con la giustizia.
Lo si deve fare per restituire pace e giustizia ad una giovane donna e madre e probabilmente anche ad una piccola creatura, che doveva ancora scoprire il mondo. Difatti, il giorno 19 Agosto sono stati trovati i resti ossei di un bambino, a circa 700 metri dal luogo in cui è stato trovato il corpo di
Viviana, e con molta probabilità si tratta di Gioele.
Si tratta di un corpicino martoriato che si pensa sia stato fatto a pezzi e trasportato da animali selvaggi, tuttavia, come è possibile che non sia stato trovato a seguito delle ricerche fatte anche con i cani molecolari?
Troppi dubbi rimangono su questa triste storia che somiglia tanto ad un romanzo giallo ma con tante tinte scure!
Di Teresa Inzerillo e Federica Rocchi
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