Le applicazioni della Comunicazione Non Verbale si dividono in generale in due rami: uno si occupa di osservazione e analisi del Linguaggio del Corpo e un altro è focalizzato sull’uso attivo del Linguaggio del Corpo.
Per quanto riguarda il primo aspetto, osservazione e analisi della CNV, è bene prima di tutto comprendere alcune regole di base che possono aiutare a utilizzare senza errori questo potente strumento d’interpretazione del comportamento umano.
E’ possibile migliorare la nostra capacità di osservazione?
Anche se non esiste un unico metodo d’osservazione per la Comunicazione Non Verbale, è possibile individuare alcune indicazioni di base che aiutano nell’osservazione di situazioni reali, evitando il più possibile errori grossolani.
Esistono tre “buone pratiche” da prendere in considerazione quando si osserva il comportamento gestuale di una persona, i fattori da tenere in considerazione sono numerosi ed è necessario porre la giusta attenzione nella fase di analisi del Linguaggio del Corpo altrui.
Quali sono le 3 regole di base per un osservatore del Linguaggio del Corpo?
1) Visione Olistica
Quando si osservano una o più persone interagire tra di loro o con l’ambiente dovremmo acquisire la buona abitudine di allargare il nostro campo di analisi, è importante prendere in considerazione l’ambiente fisico e simbolico, i ruoli delle persone che interagiscono, la cornice di riferimento ed eventualmente anche i valori delle persone che si osservano. Per evitare un’analisi parziale e con molte probabilità di errori è bene prendere in considerazione quanti più elementi possibili presenti nell’interazione e metterli a sistema evitando di sottovalutare informazioni e dettagli importanti.
2) Analisi del “Norming”
Cosa è il “Norming”? Con questo termine anglosassone si intende l’analisi della “normalità” di una situazione. E’ importante osservare il comportamento delle persone chiedendosi sempre: “Quali comportamenti sono considerati “normali” o socialmente appropriati in una determinata situazione?”. Questa domanda aiuta un osservatore attento a focalizzarsi in particolar modo sugli elementi che più attirano la sua attenzione e che possono essere considerati dei comportamenti devianti rispetto alla norma sociale o al contesto.
3) Allenamento continuo
L’ultimo consiglio non è affatto banale, ci sono diverse ragioni per cui l’allenamento costante è particolarmente importante in una disciplina pratica come la Comunicazione Non Verbale: in primo luogo è fondamentale fare pratica per arrivare a un buon livello di applicazione pratica dei concetti teorici in situazioni reali, inoltre l’allenamento potenzia la tecnica sotto 3 aspetti: 1 – Sapere teorico, lo studio aggiunge nuove prospettive e nuove tecniche nel bagaglio di ciò che già conosciamo; 2 – Saper fare, l’esercizio continuativo aiuta a focalizzarsi sugli aspetti più importanti da prendere in considerazione e velocizza il processo di analisi, in un’analisi in tempo reale questo fattore risulta molto importante; 3 – Saper essere, interagire con il mondo esterno ci porta a fare esperienze e ci pone in una situazione di confronto continuo in cui è possibile imparare quali siano i comportamenti migliori da mettere in pratica nelle varie situazioni.
Dottor Francesco Di Fant
Esperto di Comunicazione, Linguaggio del Corpo, Public Speaking e Analisi della Menzogna
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